BENVENUTI
a padre Angelo, nuovo parroco,
e a padre Aldo e padre Francesco,
in cammino con noi
verso
“UNA PARROCCHIA FRATERNA,
OSPITALE E PROSSIMA”
Lettera all’Unità Pastorale della Val del Riso
di padre Angelo
Sono le parole che, penso quasi tutti voi avete letto o sentito da qualche parte nella nostra vallata. Sono soprattutto le parole che hanno guidato la nostra preghiera nella visita del vescovo a gennaio-febbraio di quest’anno 2022.
Da qui è partita l’idea di un nuovo progetto per la nostra Unità Pastorale “Val del Riso”.
Mons. Beschi, volendo dare risposta alle tante domande della nostra zona ha proposto a noi, missionari monfortani di farci carico di questa vallata. In particolare ha chiesto a me, attraverso i miei superiori, di fare il parroco delle quattro parrocchie e ai miei superiori di aprire qui nella vallata una comunità religiosa.
La proposta del vescovo ha trovato la disponibilità di don Federico che, “per il bene spirituale e la cura pastorale delle nostre comunità”, ha dato la disponibilità al vescovo per un nuovo incarico. Dallo scorso 10 settembre 2022 si è trasferito a Castro come nuovo parroco.
A don Federico va il grazie di tutti noi per il bene che ci ha fatto in questi anni e per la profonda sensibilità pastorale.
Dal 17 settembre 2022, insieme a padre Aldo e padre Francesco, abbiamo iniziato il nostro cammino con voi, ben rappresentato dalla foto all’inizio dei due comuni e dalle scarpe che ci hanno regalato i bambini!
E’ evidente, vogliamo camminare insieme con tutti voi!
Vogliamo anzitutto ringraziare tutti voi per la bellissima accoglienza che ci avete riservato.
Con voi ringraziamo il Signore perché attraverso il vescovo e i suoi collaboratori ha permesso a noi e ai nostri superiori di dare una risposta generosa al desiderio di annunciare il Vangelo nello stile di S.Luigi da Montfort.
In questo numero del nostro giornale busso con delicatezza e con rispetto chiedendovi, gentilmente, soltanto il tempo necessario per leggere con attenzione questa breve Lettera, inviata a tutte le persone della nostra Unità Pastorale.
Con questa lettera mi rivolgo a tutti perché abbiamo a riscoprire il senso di appartenenza alle nostre comunità. Non siamo riusciti ancora a raggiungervi personalmente. Ed è per questo che, tra queste righe, vi porgo la promessa di visitare quanto prima le vostre Famiglie, nella speranza di conoscerci di più e di dirvi che siete totti presenti nel nostro cuore.
Nel corso di queste settimane stiamo cercando di metterci in ascolto delle diverse realtà, ecclesiali e non solo: faremo in modo di mandare nelle vostre case una programmazione per il prossimo anno. Dall’ascolto passeremo all’elaborazione dei diversi progetti che accompagneranno in questi anni la crescita delle comunità parrocchiali. Tali progeni sono rivolti ai ragazzi adolescenti giovani, agli adulti ed alle loro famiglie e sono orientati ad un accompagnamento educativo e formativo, teso ad acquisire una matura consapevolezza delle proprie qualità e risorse per una piena capacità di utilizzare le opportunità offerte dalla vita.
Affidiamo alla Provvidenza tutto questo..
Molte sono le esigenze delle nostre parrocchie, ma grazie alla dedizione di tutti, potremo portare frutti buoni. Questo ci spinge con speranza a dare tutto per creare relazioni autentiche superando un semplice rapporto di insediamento, costruendo rapporti interpersonali e sociali con tutti gli abitanti e le realtà operanti sul territorio. Cercheremo una concreta e fruttuosa relazione tra Parrocchia e scuola mirata a costruire e a valorizzare progettualità per la crescita e la valorizzazione del nostro contesto. E per quanto possibile con tutte le associazioni religiose e civili.
Questo perché la parrocchia è radicata nel territorio, cioè è radicata in una realtà umana concreta, precisa; per questo gode di una visibilità che può essere del tutto spirituale ed è la più forte attraverso cui manifesta la sua presenza, al di là dei mezzi mediatici che già utilizziamo, come il sito parrocchiale, la pagina facebook, il gruppo whatsapp, twitter. La primaria ed essenziale visibilità di cui la parrocchia dispone è quella legata principalmente alla celebrazione eucaristica della domenica che vorremmo sempre più partecipata.
La sfida di noi cristiani è quella di fare in modo che l’eucaristia della domenica, nella sua semplicità di celebrazione del mistero, di convocazione di una comunità nella varietà delle sue espressioni intorno al dono che il Signore ci fa della Sua vita, possa essere il momento in cui la Comunità testimoni efficacemente la grandezza ed il valore che ha per noi il celebrare insieme il mistero del Signore, in un contesto umano ben preciso, abitandolo come comunità ecclesiale.
Concludo con le parole di Papa Francesco:
“Il mondo è lacerato dalle guerre e dalla violenza, o ferito da un diffuso individualismo che divide gli esseri umani e li pone l’uno contro l’altro ad inseguire il proprio benessere. In vari Paesi risorgono conflitti e vecchie divisioni che si credevano in parte superate. Ai cristiani di tutte le comunità del mondo desidero chiedere specialmente una testimonianza di comunione fraterna che diventi attraente e luminosa.
Che tutti possano ammirare come vi prendete cura gli uni degli altri, come vi incoraggiate mutuamente e come vi accompagnate: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13.35). E quello che ha chiesto con intensa preghiera Gesù al Padre: «Siano una sola cosa… in noi…perché il mondo creda» (Gv 17,21).
Attenzione alla tentazione dell’invidia! Siamo sulla stessa barca e andiamo verso lo stesso porto! Chiediamo la grazia di rallegrarci dei frutti degli altri, che sono di tutti. A coloro che sono feriti da antiche divisioni risulta difficile accettare che li esortiamo al perdono e alla riconciliazione, perché pensano che ignoriamo il loro dolore o pretendiamo di far perdere loro memoria e ideali.
Ma se vedono la testimonianza di comunità autenticamente fraterne e riconciliate, questa è sempre una luce che attrae. Perciò mi fa tanto male riscontrare come in alcune comunità cristiane, e persino tra persone consacrate, si dia spazio a diverse forme di odio, divisione, calunnia, diffamazione, vendetta, gelosia, desiderio di imporre le proprie idee a qualsiasi costo, fino a persecuzioni che sembrano una implacabile caccia alle streghe. Chi vogliamo evange lizzare con questi comportamenti?
Chiediamo al Signore che ci faccia comprendere la legge dell’amore. Che buona cosa è avere questa legge! Quanto ci fa bene amarci gli uni gli altri al di là di tutto! Si, al di là di tutto! A ciascuno di noi è diretta l’esortazione paolina: «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene» (Rm 12,21). E ancora: «Non stanchiamoci di fare il bene» (Gal 6,9). Tutti abbiamo simpatie ed antipatie, e forse proprio in questo momento siamo arrabbiati con qualcuno. Diciamo almeno al Signore: “Signore, sono arrabbiato con questo, con quella. Ti prego per lui e per lei”.
Pregare per la persona con cui siamo irritati è un bel passo verso l’amore, ed è un atto di evangelizzazione. Facciamolo oggi! Non lasciamoci rubare l’ideale dell’amore fraterno!(Francesco, Evangelii gaudium 99-10)
Confido nella vostra disponibilità di aiuto per poter svolgere il mio servizio di parroco e insieme a voi far crescere, sempre più la nostra comunità, come “casa e scuola di comunione”.
Carissimi, diamoci la mano, impegnati a diventare veri discepoli di Cristo scoprendo la bellezzare la sicurezza di avere davanti Lui, unica nostra guida che ci aiuta a trovare i pascoli più rigogliosi a nostro favore.
Insieme a padre Aldo, padre Francesco ci affidiamo alla vo stra preghiera e umanamente alla vostra simpatia per ché possiamo portare il peso del nostro servizio nella Confido nella vostra disponibilità di aiuto per poter serenità.
Intercedano per noi la Vergine Madre e tutti i nostri santi patroni!
Vi saluto cordialmente tutti.
Buon cammino!
padre Angelo