Comunità della Val del Riso: Monfortani, perché?

Una nuova presenza a servizio della pastorale parrocchiale in Val del Riso e alla cura del santuario Madonna del Frassino.

 

Lo scorso 17 settembre 2022, sabato, ha fatto il suo ingresso come parroco di Gorno, Oneta, Cantoni e Chignolo, il padre Angelo Livio Epis, dei Missionari Monfortani, costituendo nello stesso tempo anche una piccola comunità religiosa con i suoi due confratelli, i padri Aldo Bolis e Francesco Ferrari. Una decisione piuttosto nuova nel piano pastorale diocesano, presa dal vescovo Francesco Beschi, suggerita anche dalla presenza nella zona del santuario della Madonna del Frassino, che richiama la devozione a Maria SS., al cui servizio i Missionari Monfortani si sentono particolarmente consacrati.

I Missionari Monfortani sono presenti a Bergamo da più di 100 anni, arrivati a Redona nel 1919, dove hanno aperto il loro seminario minore, rimasto attivo fino a qualche tempo fa. Il loro servizio in diocesi si è espresso fin dall’inizio nella disponibilità per la predicazione, le confessioni, la messa nelle parrocchie dove fossero chiamati. Nel tempo poi hanno inviato tanti missionari bergamaschi in Africa, Asia e in America Latina, aiutati da tanti benefattori; hanno per molti anni organizzato pellegrinaggi a Lourdes, cui hanno partecipato migliaia di pellegrini bergamaschi. Insomma una presenza molto attiva, da “missionari”.

Ora questa svolta: la presa in cura di quattro parrocchie.

Il servizio parrocchiale è esercitato dai Missionari Monfortani anche in altre parti d’Italia: a Roma, a Verona, a Loreto, in Calabria, senza dire dei Paesi di missione.

Il Fondatore, san Luigi Maria di Montfort, al suo tempo, nella Francia del 1700, si era dedicato alla predicazione delle missioni, soprattutto nei paesi di campagna, spesso isolati e non raggiunti dal rinnovamento della Chiesa. La “missione” era un periodo forte, di predicazione, di preghiera, sacramenti e celebrazioni, per rinnovare lo spirito cristiano tra i cristiani stessi. E Montfort aveva voluto con sé dei missionari che facessero questo servizio spirituale, passando da una parrocchia all’altra. Essere “itineranti” era allora una necessità, quando la gente non si spostava dai propri paesi. Predicare una “missione” era come proporre degli esercizi spirituali a tutti, occasione di rinnovamento nella fede. Durava alcune settimane, poi si tornava alla vita ordinaria, ma perseverando nei propositi della missione e nel fervore spirituale.

La scelta principale che Montfort aveva fatto, per se stesso e per i suoi missionari, era di dare priorità alla predicazione del Vangelo, alla spiegazione della Parola di Dio, al catechismo di istruzione nella fede. Una scelta che ben si armonizzava allora con la predi cazione delle “missioni”.

Oggi tante cose sono cambiate.
La gente non è più isolata nel proprio piccolo paese: non solo si viaggia di più, ma mezzi di comunicazione come radio, tv, giornali, ecc. arrivano nelle case di tutti e portano in casa le notizie del mondo intero. Ma il bisogno di Vangelo resta importante e anche urgente. E i Missionari Monfortani di oggi si adattano alle nuove esigenze pastorali e sociali, ma conservano sempre la priorità indicata dal loro Fondatore: approfondire la fede, istruire sulla Parola di Dio, curare il catechismo, non solo per i ragazzi, ma per tutti. Lo scopo finale è quello di elevare il livello di fede di tutti, una fede adulta, capace di essere vissuta anche nel mondo della modernita, con le nuove esigenze personali e sociali, di fronte ai problemi di oggi: valore della vita, bisogni della persona, della famiglia, nel lavoro, nelle relazioni sociali.

All’imbocco della Val del Riso sorge un “Santuario del Crocifisso”, costruito a memoria delle tante sofferenze affrontate dalla gente di qui e dagli emigranti in cerca di lavoro in Italia e all’estero. L’amore alla Croce ha ispirato Montfort a costruire Calvari e a piantare grandi Croci, segni di fede e di speranza, che ancora qui nutrono la vita di uomini e donne desiderosi di crescita spirituale.

Per i Missionari Monfortani, lavorare in parrocchia, oltre ai doveri prescritti per tutti, come la amministrazione dei sacramenti, la vicinanza alle persone, la cura dei malati, la presenza nei momenti salienti della vita, la sintonia con la diocesi e con i suoi sacerdoti e operatori pastorali, significa dare particolare rilievo alla evangelizzazione diretta, con tutto ciò che questo può significare. Si parla oggi di “nuova evangelizzazione“, nel senso di predicare “di nuovo” il Vangelo; ma bisogna anche intendere una “evangelizzazione nuova“, cioè un “nuovo modo” di annunciare il Vangelo. Questa è appunto l’intenzione di padre Angelo e dei suoi confratelli monfortani.

 

padre Battista Cortinovis s.m.m.

 

 

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Vedi: https://www.monfortani.it/