Mercoledì 18 Marzo 2020 – Messaggio Quaresimale

Messaggio Video di Padre Angelo Epis

Messaggio di Don Federico

Dal libro dell’Esodo cap.33

Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all’ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con Mosè. Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all’ingresso della tenda, e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all’ingresso della propria tenda. Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro. Poi tornava nell’accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall’interno della tenda.

​Dal «Libro ad Autolico» di san Teofilo di Antiochia, vescovo

Se dici: Fammi vedere il tuo Dio, io ti dirò: Fammi vedere l’uomo che è in te, e io ti mostrerò il mio Dio. Fammi vedere quindi se gli occhi della tua anima vedono e le orecchie del tuo cuore ascoltano.
Infatti quelli che vedono con gli occhi del corpo, percepiscono ciò che si svolge in questa vita terrena e distinguono le cose differenti tra loro: la luce e il tenebre, il bianco e il nero, il brutto e il bello, l’armonioso e il caotico, quanto è ben misurato e quanto non lo è, quanto eccede nelle sue componenti e quanto ne è mancante. La stessa cosa si può dire di quanto è pertinente delle orecchie e cioè i suoni acuti, i gravi ei dolci.
Allo stesso modo si comportano anche gli orecchi del cuore e gli occhi dell’anima in ordine alla vista di Dio.
Dio, infatti, viene visto da coloro che possono vedere quello da quelli che hanno gli occhi. Ma alcuni li hanno annebbiati e non vedono la luce del sole. Tuttavia per il fatto che ciechi non vedono, non si può concludere che la luce del sole non brilla. Giustamente perciò essi attribuiscono la loro oscurità a se stessi e ai loro occhi.
Tu hai gli occhi della tua anima annebbiati per i tuoi peccati e le tue cattive azioni.
Come uno specchio risplendente, così deve essere pura l’anima dell’uomo. Quando invece lo specchio si deteriora, il viso dell’uomo non può più essere visto in esso. Allo stesso modo quando il peccato ha preso possesso dell’uomo, egli non può più vedere Dio.
Mostra dunque te stesso. Fa ‘vedere se per caso non sei operatore di cose indegne, ladro, calunniatore, iracondo, invidioso, superbo, avaro, arrogante con i tuoi genitori. Dio non si mostra a coloro che considerano tali cose, se prima non si sono purificati da ogni macchia. Queste cose ti ottenebrano, come se le tue pupille avessero un diaframma che impedisse loro di fissarsi sul sole.
Ma se vuoi, puoi essere guarito. Affidati al medico ed egli opererà gli occhi della tua anima e del tuo cuore. Chi è questo medico? È Dio, il quale per mezzo del Verbo e della sapienza garantisce e dà la vita. Dio, per mezzo del Verbo e della sapienza, ha creato tutte le cose: infatti «Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della bocca ogni loro schiera» (Sal 32, 6). La sua sapienza è infinita. Con la sapienza Dio ha posto le fondamenta della terra, con la saggezza ha formato i cieli. Per la sua scienza si aprono gli abissi e le nuvole stillano rugiada.
Se capisci queste cose, o uomo, e se vivi in ​​purezza, santità e giustizia, puoi vedere Dio.