Per vivere il GIUBILEO
Notizie e indicazioni per l’Anno Santo 2025 /9° parte
11 febbraio 2025
Giornata del MALATO
“Con i sofferenti, pellegrini di speranza.”
Siamo entrati nel Giubileo della speranza e siamo invitati a condividere la grazia di questo anno particolarmente con i sofferenti.
Nella Bolla di indizione papa Francesco scrive:
“Segni di speranza andranno offerti agli ammalati, che si trovano a casa o in ospedale. Le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono. Le opere di misericordia sono anche opere di speranza, che risvegliano nei cuori sentimenti di gratitudine”
(Spes non confundit, 11).
Dando attuazione a questo desiderio, la Penitenzieria Apostolica ha sottolineato che coloro che vivono gravi impedimenti di salute e non possono fare pellegrinaggi o partecipare a celebrazioni, possono ricevere l’indulgenza offrendo le loro sofferenze o disagi unitamente alla preghiera.
Non solo, ma ha anche sottolineato che:
“i fedeli potranno conseguire l’indulgenza giubilare se si recheranno a rendere visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro”.
Anche il messaggio della XXXIII Giornata Mondiale del Malato si colloca all’interno dell’anno giubilare, che ha come motto: «Pellegrini di speranza».
In collegamento con il cammino ecclesiale il tema proposto per il 2025 dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute è tratto da Rm 5,5:
«La speranza poi non delude, perché l’a-more di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato».
La stretta relazione tra malattia e speranza viene evocata, rileggendo la condizione umana alla luce dell’evento pasquale di Gesù Cristo, il Figlio di Dio crocifisso e risorto.
C. Peguy amava definire la speranza una virtù «bambina», semplice come una bambina e insieme desiderosa di vita.
Essa permette ad ogni persona di guardare al proprio futuro con desiderio di guarigione, di positività e rinnovamento.
La «piccola» speranza è compagna di chi soffre, genera nel cuore la lotta spirituale, il coraggio di ricominciare, la forza per rimettersi in piedi e il desiderio di camminare sulla via della santità.
“È importante saper cogliere la bellezza e la portata degli incontri di grazia e imparare ad annotarseli nell’anima per non dimenticarli: conservare nel cuore il sorriso gentile di un operatore sanitario, lo sguardo grato e fiducioso di un paziente, il volto comprensivo e premuroso di un dottore o di un volontario, quello pieno di attesa e di trepidazione di un coniuge, di un figlio, di un nipote, o di un amico caro.
Sono tutte luci di cui fare tesoro che, pur nel buio della prova, non solo danno forza, ma insegnano il gusto vero della vita, nell’amore e nella prossimità”
(Messaggio per la Giornata del malato 2025).
Affinché queste possibilità vengano vissute in modo pieno sarà importante individuare un periodo significativo dell’anno in cui:
- Dare la possibilità agli ospiti dei luoghi di cura di accostarsi personalmente al sacramento della Riconciliazione, prevedendo laddove possibile un momento iniziale comunitario.
- Vivere una Celebrazione eucaristica giubilare all’interno dei luoghi di cura. In tale contesto si potrebbe fruttuosamente collocare anche la celebrazione del Sacramento dell’Unzione, spiegare il senso dell’indulgenza rinnovando la professione di fede e pregando secondo le intenzioni del Santo Padre.
- Favorire la partecipazione a tale momento dei volontari che stabilmente prestano servizio e di persone della comunità cristiana per manifestare la vicinanza delle parrocchie ai fedeli infermi o anziani, e
per vivere un “pellegrinaggio della prossimità” a chi è nella prova.
Vedi anche:
https://salute.chiesacattolica.it/xxxiii-giornata-mondiale-del-malato-11-febbraio-2025/
Preghiera per la
XXXIII Giornata del MALATO
Dio, Padre della vita, insegnaci
come il soffrire possa diventare
luogo di apprendimento della speranza.
Signore Gesù,
hai scelto di condividere
la sofferenza dell’uomo.
Rinnova il nostro amore
e fai sorgere la stella della speranza.
Spirito consolatore,
rafforza la speranza,
sostieni i sofferenti nella solitudine,
insegnaci a soffrire con l’altro,
per gli altri.
Trinità beata,
insegnaci a credere, sperare e amare
come Maria nostra Madre.
Amen.