Domenica 5 febbraio 2023 festeggeremo la “Giornata della VITA”
Ecco il programma:
- 10,30 in chiesa messa con battesimo di Emma G. e invito ai bambini battezzati nel 2022
- esposizione nella piazza della chiesa delle strisce di ricamo «Viva-Vittoria»;
- a fine messa dalla chiesa all’oratorio: cordata umana
Nel pomeriggio all’oratorio (dove saranno allestite le strisce di ricamo):
- 14,30: gioco-caccia al tesoro per bambini-ragazzi con strisce ricamate per comporre la frase dello striscione dell’oratorio;
- premiaziona dei partecipanti al gioco
- installazione dello striscione dell’oratorio
- benedizione del nuovo pulmino dell’Unità Pastorale
- 16.00: presentazione dell’iniziativa ricamo da parte di Signorelli Miriam (responsabile di «Viva-Vittoria»)
- 16.30: merenda (dolci preparati dai genitori) e conclusione
invitiamo a portare e condividere un dolce o una bibita
Scarica la locandina dell’evento:
2023-02-05_giornata-della-vita
Riflessioni:
“La morte non è mai una soluzione”
In questo nostro tempo, quando l’esistenza si fa complessa e impegnativa, quando sembra che la sfida sia insuperabile e il peso insopportabile, sempre più spesso si approda a una “soluzione” drammatica: dare la morte.
Il produrre morte stia progressivamente diventando una risposta pronta, economica e immediata a una serie di problemi personali e sociali. Tanto più che dietro tale “soluzione” è possibile riconoscere importanti interessi economici e ideologie che si spacciano per ragionevoli e misericordiose, mentre non lo sono affatto.
Quando un figlio non lo posso mantenere, non l’ho voluto, quando so che nascerà disabile o credo che limiterà la mia libertà o metterà a rischio la mia vita… la soluzione è spesso l’aborto.
Quando una malattia non la posso sopportare, quando rimango solo, quando perdo la speranza, quando vengono a mancare le cure palliative, quando non sopporto veder soffrire una persona cara… la via d’uscita può consistere nell’eutanasia o nel “suicidio assistito”.
Quando la relazione con il partner diventa difficile, perché non risponde alle mie aspettative… a volte l’esito è una violenza che arriva a uccidere chi si amava – o si credeva di amare –, sfogandosi persino sui piccoli e all’interno delle mura domestiche.
Quando il male di vivere si fa insostenibile e nessuno sembra bucare il muro della solitudine… si finisce non di rado col decidere di togliersi la vita.
Quando l’accoglienza e l’integrazione di chi fugge dalla guerra o dalla miseria comportano problemi economici, culturali e sociali… si preferisce abbandonare le persone al loro destino, condannandole di fatto a una morte ingiusta.
Quando si acuiscono le ragioni di conflitto tra i popoli … i potenti e i mercanti di morte ripropongono sempre più spesso la “soluzione” della guerra, scegliendo e propagandando il linguaggio devastante delle armi, funzionale soprattutto ai loro interessi.
Così, poco a poco, la “cultura di morte” si diffonde e ci contagia …
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https://famiglia.chiesacattolica.it/il-messaggio-per-la-45a-giornata-nazionale-per-la-vita/