Celebrare la Pasqua per non rimanere mortali, ma essere persone risorte.

Molti battezzati sembrano indifferenti all’evento della Pasqua, tanto da non partecipare alla Messa domenicale se non anche a quella di Pasqua, e sembra che non interessi loro il dono del passaggio (Pasqua) dall’essere mortali ad avere la risurrezione di Cristo. Ma cristiani si è proprio se si partecipa alla vittoria di Cristo sulla morte che viene a noi attraverso i sacramenti.

Una biblista ci aiuta a comprenderlo:
“Gesù ha preso carne e sangue, ha mangiato come “un mangione e un beone”, ha vissuto la gioia il dolore, come tutti gli altri esseri umani. Ha insegnato parlando in parabole, come facevano i sapienti del suo popolo, ha fatto gesti di misericordia che anche Yhwh aveva moltiplicato per secoli verso il tuo amato; aveva avuto compassione per i lebbrosi e per gli affamati, cosi come Dio aveva fatto per mezzo di Mosè ed Elia. Aveva amato uomini e donne, avuto degli amici dai nemici. Tutto ciò gli aveva permesso di vivere la sete insita nel corpo, ma non di trasformarlo. Ciò accadrà attraverso la Croce, dove realmente Egli darà il suo corpo e verserà il suo sangue: un gesto che segna la fine del corpo mortale com’era stato sino ad allora incarnato. Quello che risorgerà il terzo giorno sarà diverso […] il corpo risorto”.

Rosanna Virgili, biblista,
in Testoni, Virgili “Vivere e morire oggi”

Il Vangelo di Giovanni ci riporta le parole di Gesù stesso a questo proposito: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che lo darò è la mia carne per la vita del mondo» […].
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia came e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cosi anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo”

(Gv 6,48-58)

 

San Paolo ci dice da parte sua che al centro della nostra fede con quella di Cristo c’è la nostra resurrezione.
“Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e vol siete ancora nei vostri peccati. E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini. Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti.

(1 Cor 15,16-20)

 

A TUTTI BUONA PASQUA DI RISURREZIONE